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martedì, dicembre 20, 2016

Come pensare il male nel nuovo millennio? jo8fsh8sictrk — Write.as di Jean-Pierre Dupuy

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Come pensare il male nel nuovo millennio? 

Lo tsunami del 26 dicembre 2004, l’11 settembre del 2001, o le due grandi tragedie che hanno segnato il secolo scorso – Auschwitz e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki – hanno modificato la nostra rappresentazione del male? 

Cosa è cambiato da quando il mondo si interrogò sui significati di quel terribile terremoto che rase al suolo Lisbona nel 1755? 

Agiudicare dalle reazioni agli eventi drammatici più recenti, l’uomo sembra essere lacerato dallo stesso dilemma di allora: il male «naturale» è contingente, oppure è l’uomo ad esserne il responsabile? 

Lo statuto di ogni metafisica della catastrofe è in effetti altamente paradossale: l’evento catastrofico è scritto nel nostro futuro come un destino, ma è anche un accidente dotato di fortissima casualità. 

Allo stesso modo, la catastrofe è un evento catastrophiessere lacerato dallo stesso dilemma di allora: il male «naturale» è contingente, oppure è l’uomo ad esserne il responsabile? Lo statuto di ogni metafisica della catastrofe è in effetti altamente paradossale: l’evento catastrofico è scritto nel nostro futuro come un destino, ma è anche un accidente dotato di fortissima casualità. 

Allo stesso modo, la catastrofe è un evento catastrophi

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