giovedì, ottobre 15, 2020

PHILIP K. DICK MA GLI ANDROIDI SOGNANO PECORE ELETTRICHE? dyk

  


PHILIP K. DICK
MA GLI ANDROIDI
SOGNANO PECORE ELETTRICHE?
Blade Runner: Do Androids Dream of Electric Sheep?
Philip K.Dick, l’evento dell’evento instabile Marlowe Sean Young nichilismo MA GLI ANDROIDI
SOGNANO PECORE ELETTRICHE?

Reuters, 1966_3 gennaio 1992,  

estatica spazio vuoto assente nulla È rivelandone la presenza vuoto evidentemente svelato qui e là, chi si rifiutava di emigrare; e questa decisione rappresentava un atto di un’irrazionalità sconcertante perfino agli occhi delle persone coinvolte in prima persona. 

Da un punto di vista logico, ogni regolare sarebbe già dovuto emigrare.  

Forse, per quanto devastata, la Terra rimaneva un posto familiare a cui restare attaccati.  

Oppure, può darsi che il non-emigrante immaginasse che la coltre di polvere si sarebbe a un certo punto esaurita.  


Ad ogni modo, migliaia di individui erano rimasti sulla Terra, per lo più disseminati in aree urbane dove erano fisicamente in grado di vedersi, rincuorarsi con la loro reciproca presenza. Queste persone sembravano essere quelle relativamente a posto di cervello. Oltre a loro, c’era anche un altro residuo di umanità un po’ dubbia: alcuni strani esseri vagavano ancora nelle periferie praticamente abbandonate.
John Isidore, martellato dai suoni gracchianti provenienti dal televisore acceso in salotto mentre si radeva nel bagno, era uno di quelli.
Era arrivato lì mentre vagava senza meta, subito dopo la guerra. In realtà, in quel periodo così brutto nessuno sapeva più cosa stesse mai facendo. Intere popolazioni, sfibrate dalla guerra, avevano preso a vagare sbandate, e si erano insediate prima in una regione e poi in un’altra. A quell’epoca la pioggia radioattiva era sporadica e assai variabile; alcune regioni ne erano stati quasi del tutto risparmiati, altri ne erano saturi. Le masse di profughi si spostavano con lo spostarsi della polvere. La penisola a sud di San Francisco dapprima era stata risparmiata dalla polvere, e una gran massa di persone aveva deciso di sistemarsi in quella zona. Quando la polvere arrivò, alcuni erano morti, altri se n’erano andati.
Isidore era rimasto.
Il televisore strillava: «...vi riporterà ai bei tempi degli Stati del Sud prima della Guerra Civile! Sia esso collaboratore domestico o instancabile bracciante, un robot umanoide personalizzato - progettato apposta PER VOI E SOLO PER VOI, per soddisfare qualsiasi esigenza particolare - vi sarà consegnato al vostro arrivo completamente gratis, accessoriato secondo quanto da voi richiesto prima della partenza dalla Terra; questo fedele compagno nella più grande, più audace avventura concepita dall’uomo nei tempi moderni, senza darvi alcun problema vi fornirà...» Andava avanti così per ore, praticamente senza fermarsi mai.
Chissà se farò tardi al lavoro, si chiese Isidore mentre si radeva. Non aveva un orologio che funzionasse; in genere si affidava al segnale orario della TV, ma oggi, evidentemente, era la Giornata degli Orizzonti Interspaziali. Ad ogni buon conto la TV sosteneva trattarsi del quinto (o sesto?) anniversario della fondazione della Nuova America, il maggiore insediamento degli USA su Marte. E il suo televisore, malfunzionante, riceveva solo il canale che era stato nazionalizzato durante la guerra e che tale era rimasto. Il governo di Washington, e il suo programma di colonizzazione spaziale,

in reference to: Magazine - gpdimonderose (view on Google Sidewiki)

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